SOIUSA

Suddivisione orografica internazionale unificata del Sistema Alpino

Una concreta proposta innovativa di aggiornamento della tradizionale 'Partizione delle Alpi' (introdotta in Italia nel 1926 e ormai obsoleta) e di normalizzazione delle diverse suddivisioni alpine nazionali in un'unica classificazione europea dei gruppi montuosi delle Alpi


Autore: Sergio Marazzi


Il Sistema Alpino, formato da una miriade di catene montuose, separate da valli e sezionate da valichi, ha spinto gli abitanti, i frequentatori e i geografi a frazionarlo in un gran numero di raggruppamenti montuosi, inquadrati in diverse suddivisioni orografiche nazionali, non sempre create con criteri e fini omogenei.

Chi volesse compiere uno studio dell'orografia delle Alpi, attraverso una consultazione sistematica della letteratura geografica, si accorgerebbe delle incongruenze e dei contrasti esistenti tra le diverse suddivisioni nazionali e della mancanza di un testo contenente una completa classificazione dei gruppi montuosi alpini, che possa fare da raccordo tra i gruppi descritti nelle guide di montagna nazionali (come quelle del CAI-TCI 'Da rifugio a rifugio' e 'Guida dei monti d'Italia', del CAS, delle Éditions Arthaud, della Bergverlag Rudolf Rother, della Planinska zveza Slovenije, ecc.) e le tradizionali sezioni alpine della 'Partizione delle Alpi', la cui sequenza sullo spartiacque principale si usava memorizzare fin dall'età scolare con la nota frase "MA COn GRAn PENa LE RE-CA GIÙ". Inoltre nella menzionata partizione alpina (articolata su 3 parti, 26 sezioni e 112 gruppi), introdotta in Italia nel lontano 1926 dal Comitato Geografico Nazionale sulla base dei "Nomi e limiti delle grandi parti del Sistema Alpino" proposti da una Commissione nominata allo scopo dal IX Congresso Geografico Italiano, emergono errori e incongruenze rispetto all'attuale letteratura geografica, che la rendono ormai obsoleta e bisognosa di un accurato aggiornamento.

Allo scopo di ovviare a tali inconvenienti, partendo dalla tradizionale partizione italiana delle Alpi (la prima tra le suddivisioni europee a prendere in considerazione l'intero territorio alpino) completamente revisionata, dopo anni di ricerche e di studi, attraverso una non sempre facile interpretazione dei testi geografici e delle guide di montagna dei diversi paesi e con l'ausilio della cartografia alla scala 1:50.000, si è giunti all'individuazione di moltissimi raggruppamenti montuosi di differenti dimensioni e gradi, successivamente inquadrati in un'unica gerarchia organica.

Si è così costruita una suddivisione orografica nella quale le Alpi assumono finalmente il ruolo di sistema montuoso 'europeo' e per la prima volta si è ottenuto un'armonica fusione con un uniforme criterio morfologico-altimetrico-alpinistico dei raggruppamenti italiani della partizione delle Alpi debitamente aggiornata con quelli francesi delle Alpi Occidentali, con quelli svizzeri delle Alpi Centrali e con quelli sloveni e austro-tedeschi delle Alpi Orientali. Inoltre, nell'ambito di queste ultime, si assiste ad una felice convivenza dei Gebirgsgruppen della 'Alpenvereinseinteilung (AVE) der Ostalpen' (la suddivisione delle Alpi Orientali secondo i Club alpini austri-tedeschi, curata da Franz Grassler come aggiornamento della tradizionale 'Moriggl-Einteilung der Ostalpen' del 1924) con quelli - geograficamente più validi ma talvolta contrastanti con i precedenti - del 'Geographische Raumgliederung Österreich' (l'assetto geografico del territorio dell'Austria, che prende in considerazione anche le aree alpine bavaresi, messo a punto da Reinhard Mang).

Nella nuova suddivisione orografica 'unificata' il Sistema Alpino, non più basato sulla tradizionale 'tripartizione' italiana delle Alpi, inconciliabile con il più razionale concetto austro-tedesco di 'bipartizione' alpina, è gerarchicamente suddiviso in:

nonché eventuali settori (SR) intermedi ai predetti raggruppamenti.

Accanto ai tradizionali concetti di parte, sezione, gruppo e sottogruppo è emersa l'esigenza di introdurre quelli nuovi di sottosezione, supergruppo e settore intermedio, per meglio inquadrare i Gebirgsgruppen dell'AVE der Ostalpen, spesso diversi per dimensioni dai gruppi alpini occidentali, e per non dover escludere nomi usati in luogo per alcuni raggruppamenti non altrimenti inquadrabili. I concetti sopra elencati (PT, SR, SZ, STS, SPG, ecc.) hanno unicamente lo scopo di assegnare un grado gerarchico ad ogni raggruppamento orografico classificato, che manterrà comunque il proprio nome contenente l'effettivo appellativo usuale di Alpi, Prealpi, Monti, Catena, Massiccio, Gruppo, Sottogruppo, ecc.

In questa gerarchia piramidale, che è molto più semplice e vicina alla realtà di quanto possa sembrare a prima vista, i raggruppamenti montuosi sono classificati col proprio codice identificativo alfanumerico, in stretto ordine orografico dal Colle di Cadibona (dove le Alpi si staccano dagli Appennini) fino alle pendici prealpine orientali di Vienna, Graz, Maribor, Lubiana e alla Sella di Godovic (dove hanno inizio le Alpi Dinariche), seguendo lo spartiacque alpino principale e le innumerevoli catene secondarie con le relative diramazioni che a mano a mano si incontrano. Così, ad esempio, il Gruppo del Monte Bianco è classificato con il codice identificativo '7.V.2'; ciò significa che è il secondo gruppo (GR. 2) in ordine orografico della quinta sottosezione (STS. V - Catena del Monte Bianco) della settima sezione alpina (SZ. 7 - Alpi Graie).

Mentre i nomi dei raggruppamenti di grado superiore vengono espressi nelle quattro lingue alpine ufficiali (italiano, francese, tedesco e sloveno, escludendo l'ungherese per la marginalità con cui le Alpi interessano il territorio magiaro), oltre che in inglese, tutti gli altri nomi sono esposti nelle rispettive lingue locali. Ciò consente quindi di definire questa suddivisione alpina anche con l'attributo di 'internazionale'.

La classificazione delle Alpi in parola, denominata 'Suddivisione orografica internazionale unificata del Sistema Alpino' (SOIUSA), è stata infine sottoposta alla verifica di autorevoli geografi europei per chiarire e appianare le contraddizioni emerse durante la sua stesura a causa delle differenti interpretazioni dell'orografia di alcuni gruppi montuosi in diverse guide di montagna nazionali.

Il risultato così ottenuto, che potrà concretizzarsi in un 'Atlante orografico delle Alpi', può costituire un'innovativa proposta concreta a livello internazionale di normalizzazione e unificazione delle diverse suddivisioni alpine nazionali, spesso parziali e talvolta contrastanti, e una moderna chiave di lettura europea della complessa orografia delle Alpi alla luce dell'attuale letteratura geografica e di montagna. Inoltre, la gerarchia piramidale su cui è costruita la classificazione dei raggruppamenti montuosi consente, adottando un metodo combinato di sintesi-analisi, di effettuare un rapido ma graduale passaggio da una visione sintetica generale delle 36 sezioni alpine ad un successivo attento esame delle 132 sottosezioni, per approdare ad un'accurata analisi finale degli innumerevoli gruppi e sottogruppi che costituiscono l'orografia capillare di base del Sistema Alpino.

Ovviamente, come disse l'insigne geografo svizzero Eduard Imhof in occasione della richiesta di un suo parere sui limiti geografici delle Prealpi Svizzere verso il Mittelland, "ogni suddivisione orografica, pur ottenendo l'approvazione di alcuni geografi, è normalmente contestata da altri", anche perché le delimitazioni dei gruppi non sono sempre chiari ed evidenti. Non c'è quindi da illudersi che la SOIUSA possa costituire un'eccezione a questa regola e ci sarebbe alquanto da meravigliarsi se essa fosse completamente condivisa da tutti, nonostante che sui punti controversi sia stata adottata la soluzione orograficamente più logica fra le possibili alternative.

 


Parti, settori e sezioni alpine della SOIUSA


PT. I. ALPI OCCIDENTALI

SR. I/A. Alpi Sud-occidentali

SZ. 1. Alpi Liguri (Alpes Liguriennes)

SZ. 2. Alpi Marittime i.s.a. (Alpi Marittime e Prealpi di Nizza; Alpes Maritimes d.l.s.l.)

SZ. 3. Alpi e Prealpi di Provenza (Alpes et Préalpes de Provence)

SZ. 4. Alpi Cozie (Alpes Cottiennes)

SZ. 5. Alpi del Delfinato (Alpes du Dauphiné)

SZ, 6. Prealpi del Delfinato (Préalpes du Dauphiné)

SZ. 7. Alpi Graie (Alpes Grées)

SZ. 8. Prealpi di Savoia (Préalpes de Savoie)

SR. I/B. Alpi Nord-occidentali

SZ. 9. Alpi Pennine (Alpes Pennines; Penninische Alpen)

SZ. 10. Alpi Lepontine (Lepontinische Alpen)

SZ. 11. Prealpi Luganesi (Prealpi Comasche e Varesine; Prealpi Lombarde Occidentali)

SZ. 12. Alpi Bernesi i.s.a. (Alpi Urane, Bernesi e Valdesi; Berner Alpen i.w.S.; Urner, Berner und Waadtländer Alpen; Alpes Bernoises d.l.s.l.; Alpes Uranes, Bernoises et Vaudoises)

SZ. 13. Alpi Glaronesi i.s.a. (Alpi Urano-Glaronesi e Glaronesi p.d.; Glarner Alpen i.w.S.; Urner-Glarner und Glarner Alpen i.e.S.)

SZ. 14. Prealpi Svizzere (Prealpi Valdesi e Friburghesi, Bernesi, Lucernesi e Untervaldesi, Svittesi e Urane, Appenzellesi e Sangallesi; Schweizerische Voralpen; Waadtländer, Freiburger, Berner, Luzerner und Unterwaldner, Schwyzer und Urner, Appenzeller und Sankt Galler Voralpen; Préalpes Suisses)

PT. II. ALPI ORIENTALI

SR. II/A. Alpi Centro-orientali

SZ. 15. Alpi Retiche Occidentali (Westliche Rätische Alpen)

SZ. 16. Alpi Retiche Orientali (Östliche Rätische Alpen)

SZ. 17. Alpi dei Tauri Occidentali (Alpi della Zillertal, Alti Tauri, Alpi Pusteresi e Gruppo del Kreuzeck; Westliche Tauernalpen; Zillertaler Alpen, Hohe Tauern, Deferegger Alpen und Kreuzeckgruppe)

SZ. 18. Alpi dei Tauri Orientali (Bassi Tauri; Östliche Tauernalpen; Niedere Tauern)

SZ. 19. Alpi di Stiria e Carinzia (Steirisch-Kärntner Alpen; Štajersko-Koroške Alpe)

SZ. 20. Prealpi di Stiria (Steirisches Randgebirge; Štajersko Robno hribovje)

SR. II/B. Alpi Nord-orientali

SZ. 21. Alpi Calcaree Nordtirolesi (Nordtiroler Kalkalpen)

SZ. 22. Alpi Bavaresi (Bayerische Alpen)

SZ. 23. Alpi Scistose Tirolesi (Tiroler Schieferalpen)

SZ. 24. Alpi Settentrionali Salisburghesi (Salzburger Nordalpen)

SZ. 25. Alpi del Salzkammergut e dell'Alta Austria (Oberösterreichisch-Salzkammerguter Alpen)

SZ. 26. Alpi Settentrionali di Stiria (Steirische Nordalpen)

SZ. 27. Alpi Settentrionali della Bassa Austria (Niederösterreichische Nordalpen)

SR. II/C. Alpi Sud-orientali

SZ. 28. Alpi Retiche Meridionali (Südliche Rätische Alpen)

SZ. 29. Alpi e Prealpi Bergamasche (Alpi Orobie e Prealpi Bergamasche; Prealpi Lombarde Centrali)

SZ. 30. Prealpi Bresciane e Gardesane (Prealpi Lombarde Orientali)

SZ. 31. Dolomiti (Dolomiten)

SZ. 32. Prealpi Venete (Prealpi Vicentine e Bellunesi)

SZ. 33. Alpi Carniche i.s.a. (Alpi Carniche e della Gailtal e Prealpi Carniche; Karnische Alpen i.w.S.; Karnische und Gailtaler Alpen und Karnische Voralpen)

SZ. 34. Alpi Giulie i.s.a. (Alpi e Prealpi Giulie; Julijske Alpe v š.s.; Julijske Alpe in Predalpe)

SZ. 35. Alpi di Carinzia e Slovenia (Caravanche e Alpi di Kamnik e della Savinja; Koroško-Slovenske Alpe; Karavanke in Kamniško-Savinjske Alpe; Kärntnerisch-Slowenische Alpen; Karawanken und Sanntaler Alpen)

SZ. 36. Prealpi Slovene (Slovenske Predalpe; Slowenische Voralpen)

 


Elenco delle modifiche apportate alla tradizionale ‘Partizione delle Alpi’ nella ‘SOIUSA’


Le principali modifiche apportate alla tradizionale ‘Partizione delle Alpi’ (introdotta in Italia nel 1926, dopo essere stata deliberata da una Commissione nominata dal IX Congresso Geografico Italiano del 1924 e sanzionata dal Comitato Geografico nazionale), per adeguarla al contenuto dell'attuale letteratura alpina europea e ottenere così le 36 sezioni alpine di partenza della ‘SOIUSA’, sono le seguenti:

1) sostituzione del concetto di ‘tripartizione’ delle Alpi (3 parti: Alpi Occidentali, Centrali e Orientali) con quello più razionale di ‘bipartizione’ alpina (2 parti: Alpi Occidentali e Orientali) per consentire l’unificazione della ‘Partizione delle Alpi’ con la suddivisione delle Alpi Orientali secondo i club alpini austro-tedeschi (‘Alpenvereinseinteilung der Ortalpen’) e ottenere una suddivisione internazioinale delle Alpi a livello europeo, accettabile in tutti i Paesi dell’arco alpino;

2) introduzione dei due settori delle Alpi Occidentali (Alpi Sud-occidentali e Nord-orientali) in analogia coi tre settori delle Alpi Orientali (Alpi Nord-orientali, Centro-orientali e Sud-orientali) esistenti nella letteratura austro-tedesca e accettabile anche in Italia;

3) scissione della tradizionale sezione delle Alpi Marittime in due nuove sezioni alpine, Alpi Liguri (SZ. 1) e Alpi Marittime (SZ. 2), rispettivamente corrispondenti ai tradizionali gruppi delle Alpi Liguri e delle Alpi del Varo della ‘Partizione delle Alpi’;

4) esclusione della parte meridionale della sezione delle Prealpi di Provenza (Chaînons de Basse Provence), che, secondo le opere di Raoul Blanchard, non fanno parte del Sistema Alpino;

5) fusione della restante parte delle Prealpi di Provenza con la sezione delle Alpi di Provenza, che già contiene aree prealpine (Préalpes de Digne), in un’unica nuova sezione delle Alpi e Prealpi di Provenza (SZ. 3), comprendendovi anche i Monti di Vaucluse, di Lure e del Luberon, che, secondo la letteratura geografica francese, non appartengono alle Prealpi del Delfinato, ma a quelle di Provenza, essendo di fatto in questa regione;

6) esclusione di alcune aree settentrionali della sezione delle Prealpi Svizzere, non appartenenti geograficamente al Sistema Alpino, ma all'Altopiano Svizzero (Schweizer Mittelland) secondo la letteratura geografica svizzera;

7) scissione della sezione delle Prealpi Lombarde in tre nuove sezioni (Prealpi Lombarde Occidentali, Centrali e Orientali: SZ. 11, 29 e 30) conseguente al suo inquadramento nella nuova bipartizione alpina;

8) scissione della sezione delle Alpi Retiche in tre nuove sezioni (Alpi Retiche Occidentali, Orientali e Meridionali: SZ. 15, 16 e 28) pure conseguente al suo inquadramento nei nuovi settori delle Alpi Orientali, previsti nell’attuale letteratura austro-tedesca;

9) abolizione della sezione delle Alpi Noriche, la cui denominazione è di fatto superata nell’attuale letteratura austriaca (dove era parzialmente usata alcuni decenni fa con il nome di ‘Norische Alpen’ per definire solamente l'attuale area delle Gurktaler und Westliche Lavanttaler Alpen) e sua scissione in tre nuove sezioni alpine (Alpi dei Tauri Occidentali, Alpi dei Tauri Orientali e Alpi di Stiria e Carinzia: SZ. 17, 18 e 19), escludendo le Tuxer Alpen, che vengono invece inserite nella SZ. 23 delle Alpi Scistose Tirolesi (Tiroler Schieferalpen), secondo l’attuale letteratura geografica austriaca;

10) completa ristrutturazione delle tre tradizionali sezioni delle Alpi Bavaresi, Salisburghesi e Austriache in otto nuove sezioni delle Alpi Nord-orientali (SZ. 21-27), che riflette l’assetto orografico di questo grande settore alpino contemplato dall’attuale letteratura geografica austro-tedesca;

11) esclusione delle Prealpi Carniche e Giulie dalla tradizionale sezione delle Prealpi Venete e loro inserimento rispettivamente nella SZ. 33 delle Alpi Carniche i.s.a. e nella SZ. 34 delle Alpi Giulie i.s.a., con l’aggiunta al loro nome della precisazione ‘in senso ampio’ poiché comprendono appunto sia le rispettive Alpi ‘propriamente dette’ sia le rispettive Prealpi;

12) esclusione della sezione del Carso, che, secondo l’attuale letteratura geografica slovena, non appartiene al Sistema Alpino ma alla Regione Mediterranea (Sredozemski svet);

13) istituzione della nuova sezione 36 delle Prealpi Slovene (Slovenske Predalpe), non nominate nella tradizionale partizione delle Alpi, ma innegabilmente esistenti secondo l’attuale letteratura geografica slovena come ‘Alpska hribovja’ (Bassi monti alpini, cioè Prealpi);

14) esclusione del settore sud-orientale della sezione delle Alpi Giulie, che, secondo l’attuale letteratura geografica slovena, appartiene in parte (a nord) alle Prealpi Slovene Occidentali (Zahodne Slovenske Predalpe) e in parte (a sud) alla Regione Dinarica (Dinarski svet);

15) esclusione della parte prealpina orientale della sezione delle Alpi Giulie e della parte prealpina orientale della sezione delle Caravanche, appartenenti, secondo l’attuale letteratura slovena, alle Prealpi Slovene (SZ. 36);

16) adeguamento dei limiti periferici del Sistema Alpino al contenuto dell’attuale letteratura geografica europea e sulla base dall’attuale cartografia alla scala 1:50.000.

 


Assetto orografico essenziale delle Alpi secondo la SOIUSA


L’orografia delle Alpi è costruita essenzialmente su una catena principale compresa tra il Colle di Cadibona (dove le Alpi si staccano dagli Appennini) e la Sella di Godovic (dove le Alpi proseguono nel Sistema Dinarico) e da moltissime catene secondarie che da essa si staccano e che a loro volta danno origine a numerose altre diramazioni.

Lo spartiacque principale costituisce la struttura primaria delle Alpi Liguri (SZ. 1), Marittime (SZ. 2), Cozie (SZ. 4), Graie (SZ. 7), Pennine (SZ. 9), Lepontine (SZ. 10), Retiche Occidentali (SZ. 15), Retiche Orientali (SZ. 16), dei Tauri Occidentali (SZ. 17), marginalmente della parte nord-orientale delle Dolomiti (SZ. 31/NE) e infine delle Alpi Carniche (SZ. 33) e Giulie (SZ. 34), nonché delle Prealpi Slovene Occidentali (SZ. 36/W).

Le catene secondarie più significative, che hanno origine dallo spartiacque principale, formano:

 


Cartografia, bibliografia essenziale e abbreviazioni


Cartografia

Carte touristique de France 1:50.000 (Séries Orange) (fogli 3038-3841), Institut Géographique National, Paris.

Carta topografica d'Italia 1:50.000 (fogli 1-259), Istituto Geografico Militare, Firenze.

Carte turistiche/Wanderkarten 1:50.000 (fogli 1-641), Kompass-Fleischmann, Bolzano.

Carte con sentieri e rifugi 1:50.000 (fogli 1-22), Istituto Geografico Centrale, Torino.

Landeskarten der Schweiz 1:50.000 (fogli 227-297), Bundesamt für Landestopographie, Wabern.

Österreichische Karte 1:50.000 (fogli 51-213), Bundesamt für Eich- und Vermessungswesen, Wien.

Topographische Karte 1:50.000 (fogli L 8140-L 8728), Bayerisches Landesvermessungsamt, München.

Carte sentieri/rifugi 1:50.000 (fogli 1-12), Casa Editrice Tabacco, Udine.

Planiske karte 1:50.000 (fogli 3038-3841), Planinska zveza Slovenije, Ljubljana.

Bibliografia

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Abbreviazioni

d.l.s.l. = dans le sens large (= in senso ampio)

i.e.S. = in eigentlichen Sinne (= propriamente detto)

i.s.a. = in senso ampio

i.w.S. = in weitesten Sinne (= in senso ampio)

p.d. = propriamente detto = proprement dit

v š.s. = v širsem smislu (= in senso ampio) 

 


Del medesimo autore e di prossima pubblicazione:


ATLANTE OROGRAFICO DELLE ALPI


L'atlante inizia con una introduzione alla SOIUSA che, corredata di 15 tavole cartografiche illustrative, parte da una panoramica sulle più note suddivisioni alpine nazionali in 7 schede riassuntive dei loro contenuti. Segue il testo della SOIUSA con la classificazione sistematica dei raggruppamenti montuosi delle Alpi in stretto ordine orografico e gerarchico, coi rispettivi limiti geografici, concretizzandola parallelamente sulla carta con una scomposizione oro-cartografica del Sistema Alpino in due serie di tavole cartografiche analitiche, in cui l'essenzialità delle linee colorate tracciate su fondo bianco consente una lettura chiara e immediata:

- una serie di 20 tavole di base alla scala 1:750.000 (serie rossa), con sezioni e sottosezioni alpine;

- una serie di 46 tavole di sviluppo alla scala 1:500.000 (serie verde), con supergruppi e gruppi.

Per favorire un rapido collegamento con la cartografia esistente, creando un immediato parallelismo con essa, si sono affiancate le 20 tavole della serie rossa con i corrispondenti estratti della 'Carta stradale Alpi (con rilievo e vegetazione) 1:750.000' della Kümmerly + Frey di Zollikofen.

Inoltre, allo scopo di facilitare un utile riscontro della SOIUSA nella realtà del rilievo alpino visto dallo spazio, si è inserita anche una serie di 18 fotogrammi dal satellite Landsat alla scala 1:1.000.000 sull'intero territorio delle Alpi (in bianco e nero, per meglio evidenziare il rilievo, meno appariscente nelle foto a colori naturali a causa dell'interferenza della vegetazione), ottenuti dall'Earthnet Programme Office dell'Agenzia Spaziale Europea di Frascati, affiancati da altrettante tavole cartografiche di lettura (serie azzurra) con i nomi e i limiti geografici delle sezioni e sottosezioni alpine.

Completano il volume gli elenchi della bibliografia e della cartografia sulle Alpi, un piccolo dizionario dei più usuali termini alpini in cinque lingue e un dettagliato indice alfabetico dei nomi dei raggruppamenti montuosi, ciascuno con il proprio codice identificativo per la rapida localizzazione sia nel testo della SOIUSA (nella propria sezione alpina di appartenenza con l'ausilio delle intestazioni di pagina) sia nella relativa tavola cartografica. L'aggiunta in chiusura di un indice riepilogativo dei raggruppamenti di grado superiore, essenzialmente con i nomi italiani, offre una panoramica riassuntiva finale della SOIUSA.

Data l'importanza dell'Alpenvereinseinteilung der Ostalpen presso i Club alpini austro-tedeschi, che hanno organizzato le migliaia di chilometri di sentieri e i numerosi rifugi delle Alpi Orientali sulla base degli AVE-Gruppen, si è deciso di affiancare ai nomi dei raggruppamenti della SOIUSA i numeri di riferimento dei corrispondenti gruppi dell'AVE, che sono stati inquadrati nella classificazione alpina con differenti gradi gerarchici a seconda delle rispettive dimensioni.

In considerazione dello scopo divulgativo dell'atlante, che è destinato non solo agli alpinisti e agli escursionisti, ma a tutti gli appassionati di montagna, si è cercato - pur nel rigore scientifico della metodologia adottata e nell'inevitabile complessità della classificazione - di redigerlo nel modo più semplice possibile e con una struttura tale da facilitare al massimo la ricerca e l'immediata localizzazione sulla carta di ogni gruppo montuoso classificato.